I poliidrossialcanoati (PHA) sono poliesteri alifatici, ben noti per le loro proprietà biodegradabili e per i loro metodi di produzione basati su batteri. In base alla potenziale combinazione di unità monomeriche, è possibile formare un numero incalcolabile di copolimeri PHA. Essendo biodegradabili in vari ambienti, i PHA rappresentano un’opzione interessante per sostituire le attuali plastiche monouso, o le plastiche che non sono adatte a essere reinserite nel settore manifatturiero a causa della loro scarsa qualità. Grazie alle loro proprietà biodegradabili, i PHA formano un ciclo chiuso dalla culla alla culla, che riduce al minimo l’impatto sull’ambiente. Tuttavia, la funzionalità e i metodi di produzione dipendono dal tipo di PHA.
I PHA a corta e media lunghezza della catena sono gli unici con doppio legame. I poliidrossialcanoati più noti sono il poli(3-idrossibutirrato) (PHB) e il poli(3-idrossibutirrato-co-3-idrossivalerato (PHBV), entrambi PHA a catena corta e rappresentano le forme più elementari commercialmente disponibili.
I PHA per uso commerciale sono generalmente prodotti da Escherichia coli ricombinante, ma possono essere prodotti da un certo numero di altri microrganismi appartenenti a diversi generi, tra questi (es. Aeromonas, Azotobacter, Cupriavidus, Clostridium, Methylobacterium, Ralstonia, Pseudomonas, Syntrophomonas ecc).
È il cuore pulsante della Ricerca e Sviluppo di Innoven srl. Costruito con i fondi Europei con lo scopo di essere utilizzato all’interno dei progetti in cui l’azienda ha sempre svolto un ruolo cruciale, garantendo la fornitura di biomassa ricca in polidrossialcanoati (PHA).
L’impianto è costruito da diverse unità, per garantire un processo continuo e sincrono tra i vari reparti:
– Prevasca substrati: serve per scaricare i substrati (digestato agricolo come inoculo, e una fonte carboniosa, che sarà fondamentale per fornire energia e sostenere il metabolismo dei microorganismi);
– Fermentatore: il dispositivo in cui si svolge il processo anaerobico di trasformazione del substrato, in forme carboniose più semplici e assimilabili dai microorganismi nelle fasi successive. Nascono così gli acidi grassi volatili (VFA) come l’acido acetico, acido propionico ecc. Essi si differenziano per il numero di carboni presente nella molecola.
– Filtrazione: Il fermentato passa attraverso degli appositi filtri, in modo da togliere tutti i solidi sospesi e avere un permeato ricco in VFA.
– Sequencing batch reactors: sono due reattori in cui avviene il vero e proprio “arricchimento” in PHA delle cellule batteriche. Attraverso un processo chiamato “feast and famine” le cellule batteriche vengono “allenate” ad accumulare al loro interno la maggiore quantità possibile di polimero.
– Ispessimento della biomassa: l’attività batterica viene fermata mediante il “quenching”. Quindi avviene la raccolta della biomassa ispessita e il suo successivo congelamento.
La filiera va completata con l’estrazione del polimero dalle cellule che può essere fatto con reagenti chimici oppure solventi organici.
InnovEn srl nasce nel 2013, come start-up innovativa e spin-off universitario, da professori e ricercatori di ingegneria chimica ambientale del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona e dell’Università Politecnica delle Marche, operando nel campo della consulenza e della ricerca per lo sviluppo e la validazione di biotecnologie ambientali.
A partire dal 2019 InnovEn srl entra a far parte del gruppo Tonello Energie srl, tra i maggiori player nazionali nel campo del biogas, continuando la propria attività di consulenza e ricerca e specializzandosi nella progettazione, ingegnerizzazione e realizzazione di impianti di depurazione delle acque reflue sia in ambito civile che industriale.
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