Obiettivo fondamentale del progetto è verificare la fattibilità tecnico economica della produzione di biopolimeri quali i PHA (polidrossialcanoati) a partire da scarti dell’industria agro-alimentare. Tali polimeri saranno utilizzati quali precursori di bioplastiche dopo blending con altri polimeri al fine di conferire le caratteristiche termo-meccaniche richieste per i diversi prodotti finali. I prodotti finali saranno biodegradabili e compostabili. In particolare, il progetto si propone di studiare a scala di laboratorio e pilota la possibilità di fermentare biologicamente scarti dell’industria agro-alimentare al fine di produrre acidi grassi volatili che, dopo accumulo da part di colture batteriche miste, sono convertiti a PHA ed accumulati nelle cellule. Tali molecole saranno poi estratte per mezzo di estrazione con soluzioni di soda diluita ed opportunamente caratterizzati al fine di determinare la diversa percentuale di butirrato (PHB) e valerato (PHV) nel polimero prodotto (PHA). La diversa presenza dei due polimeri conferisce infatti proprietà termomeccaniche diverse al polimero ottenuto che indirizzano l’utilizzo per la valorizzazione finale per la produzione di fil per packaging piuttosto che plastiche rigide per i settori dell’auto, dell’elettronica o dell’interior design.
Innoven Srl attended the meeting as leader of the Work Package 3, which focus on the implementation of a big pilot plant for the conversion of agricultural wastes into high value bioproducts, such as volatile fatty acids, biogas and biopolymers (polyhydroxyalkanoates, PHAs). The activity will take place in the facilities of an existing full scale biogas plant, located in Isola della Scala, Verona.
The BBI is an instrument to support industrial research and innovation, to overcome the innovation ‘valley of death’, the path from research to the marketplace. It encourages partnership with the private sector to fund and bring together the resources needed to address the challenges involved in commercialising major society-changing new technologies.
INNOVEN Srl è stata premiata dal programma europeo Horizon 2020 per il grosso progetto pilota che permetterà di recuperare biopolimeri in campo agro-zootecnico. Clicca qui per leggere l’articolo intero
Francesco Fatone presenta “Short-cut enhanced polyhydroxyalkanoates recovery from sewage sludge” alla conferenza XXI IUPAC CHEMRAW che si terrà a Roma durante i giorni 6, 7 e 8 aprile. La produzione sostenibile di bioplastiche dalle acque reflue e dai fanghi di depurazione è infatti tra gli orizzonti di SMART-PLANT, il progetto europeo dell’economia circolare dei depuratori municipali.
IntCatch è un progetto finanziato da Horizon2020 che prevede una flotta di droni acquatici, in grado monitorare lo stato delle acque del lago di Garda attraverso la raccolta di campioni sensori biometrici. I droni consentiranno di monitorare una serie di sostanze e agenti inquinanti come diossine, pesticidi e idrocarburi policiclici aromatici oltre a rilevare la presenza di rifiuti solidi sospesi organici e non. I dati ottenuti saranno prima processati tramite strutture informatiche cloud e taggate poi con un GPS integrato così da essere resi disponibili ai cittadini con un approccio di “citizen science” (partecipazione del pubblico nella ricerca scientifica).
I partner italiani in una ottica multi disciplinare, sono: LabICAB (laboratorio di Ingegneria chimica dell’ambiente e dei bioprocessi dell’Università di Verona), Algorithmica, Azienda Gardesana Servizi, Istituto Superiore di Sanità, Personal Genomics (spin-off dell’università veronese) e Technital.
Il progetto è stato oggetto di un articolo pubblicato su “Il Sole 24 ore” lo scorso 27 Febbraio 2016: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-03-16/acque-veneto-capofila-dell-innovazione-europea-164413.shtml?uuid=ACX60IpC.
SMART-PLANT è il progetto europeo dell’ECONOMIA CIRCOLARE NELLA GESTIONE DEI DEPURATORI MUNICIPALI. Esistono infatti tecniche innovative ed ecosostenibili che ogni anno possono permettere di recuperare, dagli scarichi domestici di ogni cittadino, circa 7 kg di cellulosa, oltre 3 kg di biopolimeri, 1 kg di fosforo ed oltre 4 kg di azoto. Il progetto SMART-PLAN mira a validare direttamente sul campo queste soluzioni, realizzando una piattaforma europea che dimostrerà come sia fattibile e sostenibile integrare i nostri depuratori urbani e trasformarli in impianti di recupero, con forti impatti economici e sociali, oltre che ambientali, che si andranno a quantificare nell’ambito del progetto.
Il progetto è stato oggetto di un articolo pubblicato su “Il Sole 24 ore” lo scorso 16 Marzo 2016: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-03-16/acque-veneto-capofila-dell-innovazione-europea-164413.shtml?uuid=ACX60IpC.
Lo scorso 01/12/2015, il gruppo LABICAB dell’Università degli Studi di Verona, ha ricevuto il premio “SetteGreen Awards 2015” per le eccellenti ricerche e le innovazioni sostenibili sviluppate per il recupero di bioplastiche e fertilizzanti dagli impianti di depurazione delle acque reflue. Sette, il Magazine del Corriere della Sera, ha dedicato al laboratorio LabiCAB un intero servizio uscito insieme all’omonimo quotidiano il giorno venerdì 6 Novembre 2015.
Presentati i risultati ottenuti dalla tecnologia S.C.E.N.A. (Short-Cut Enhanced Nutrients Abatement)
Giovedì 5 novembre alla conferenza di “Ecomondo – The Green Technologies Expo”, l’ing. Daniele Renzi, responsabile dell’Ufficio Ottimizzazione dei Processi Depurativi e referente della ricerca per ATS (Alto Trevigiano Servizi), ha presentato i risultati dell’innovativo sistema S.C.E.N.A. attivo nel depuratore di Carbonera (TV): riduzione dei consumi energetici del 25%, diminuzione degli scarti depurativi del 30% e sperimentazione della produzione di bioplastiche.
Ecomondo è la fiera della green economy e delle tecnologie sostenibili che negli ultimi anni ha visto la partecipazione di oltre 100.000 visitatori e di oltre 1.200 espositori.